I soggetti fibromialgici, solitamente, lamentano i seguenti sintomi: disturbi del sonno, sensazione di rigidità muscolare diffusa, senso di confusione, formicolio a mani e piedi, periodi mestruali molto dolorosi.
La Fibromialgia affligge circa il 2% della popolazione mondiale ed è più frequente nelle donne (1 - 4.9%) rispetto agli uomini (0 - 2.9%).
Attualmente, non vi è un trattamento “gold standard” per tale patologia. Vari studi presenti in letteratura, infatti, dimostrano come l’efficacia del trattamento farmacologico sia discutibile, mentre gli effetti del trattamento wellness (non farmacologico) siano limitati e non duraturi nel tempo.
L’obiettivo del presente articolo è quello di descrivere la logica e i metodi di uno studio programmato per testare l’efficacia di un trattamento wellness (non farmacologico) in donne affette da Fibromialgia.
Nello specifico, il presente studio (Araya-Quintanilla e Collaboratori) si pone l’obiettivo di mettere a confronto un trattamento wellness basato su esercizio fisico, terapia cognitivo-comportamentale, Graded Motor Imagery (GMI) e Therapy Neuroscience Education (TNE), e un trattamento farmacologico convenzionale.
Il GMI è un’attività che prevede tre diversi step:
1. Esercizi di discriminazione tra parte destra e sinistra del corpo
2. Immaginazione di varie posture e movimenti corporei
3. Specchio terapia
Ciascuna di queste attività funge da stimolo per la corteccia cerebrale.
Il TNE consiste, invece, nell’educare il paziente a quelli che sono i meccanismi nervosi di gestione del dolore, cioè cosa avviene nel nostro sistema nervoso quando proviamo dolore. Il tutto attraverso immagini, esempi, metafore e disegni.
Il protocollo di allenamento proposto dagli autori consiste in 10 minuti di riscaldamento, 40 minuti di attività aerobica e 10 minuti di defaticamento ed esercizi di stretching. Tale allenamento doveva essere svolto 2 volte a settimana per 4 settimane.
Le valutazioni pre e post-intervento hanno previsto la rilevazione dell’intensità del dolore (Numeric Pain Rating Scale), l’impatto della Fibromialgia nel quotidiano (Fibromyalgia Impact Questionnaire), la paura del movimento (Tampa Scale of Kinesiophobia) e la qualità del sonno (Pittsburgh Sleep Quality Index).
L’importante considerazione degli autori del presente articolo è che diversi studi in letteratura hanno riscontrato, in soggetti con Fibromialgia, una riorganizzazione corticale riguardante cambiamenti nelle aree coinvolte nel processo del dolore e della gestione dello stesso. Questi risultati, preziosi, devono essere presi in considerazione prima di elaborare un trattamento efficace contro la Fibromialgia. Pertanto, è importante che un trattamento wellness preveda delle attività che stimolino la corteccia cerebrale (come il GMI e la TNE), nel rispetto del decorso della malattia e delle caratteristiche della persona.
Lettura Consigliata
Araya-Quintanilla F, Gutiérrez-Espinoza H, Muñoz-Yánez MJ, Cavero-Redondo I, Álvarez-Bueno C, Martinez-Vizcaíno V.Medicine (Baltimore). 2020 Jan;99(4):e18833.
doi: 10.1097/MD.0000000000018833
A cura di Vincenzo Sammartano
A cura di Vincenzo Sammartano
Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie
Preventive e Adattate e delle Attività Sportive - LM67
Università degli Studi di Palermo