Mi sono avvicinato a questo argomento nella stesura della mia Tesi di laurea triennale dal titolo “L’influenza dell’attività motoria e sportiva sullo sviluppo puberale”. Il modo in cui lo sport e l’attività fisica influenzi le varie fasi di crescita dei soggetti potrebbe essere utile nel programmare gli allenamenti e nel massimizzare il rendimento fisico dei vari atleti.
INTRODUZIONE
Lo sport, oltre al suo ruolo puramente tecnico, svolge anche un ruolo pedagogico e psicologico, aiutando i soggetti nell’acquisizione dell’immagine positiva del proprio corpo. La pubertà è uno dei momenti più delicati nella vita di un individuo in quanto i notevoli cambiamenti fisici e comportamentali tendono a far perdere al soggetto buona parte delle sicurezze acquisite durante l’infanzia. La pubertà è quindi un periodo di ri-scoperta di sé stessi e, per quanto detto precedentemente, lo sport si caratterizza come aiuto fondamentale in questo percorso di maturazione.
SPORT E SVILUPPO
Per approfondire l’argomento ci siamo rifatti ad uno studio analizzato svolto da Tsolakis, Charilaos, et al. In tale studio sono stati selezionati 80 atleti compresi tra gli 11 e i 13 anni divisi in 8 gruppi:
- 11 corridori
- 11 nuotatori
- 9 giocatori di Basket
- 9 giocatori di Pallamano
- 10 canottisti
- 8 culturisti
- 8 schermidori.
Il gruppo di controllo invece consisteva in 14 ragazzi della stessa età del gruppo degli atleti.
Per quanto riguarda il gruppo degli sportivi sono stati raccolti dati interessanti:
I livelli di GH risultavano essere maggiori nel Gruppo dei giocatori di Pallamano seguiti dal gruppo di controllo e dal gruppo dei vogatori. Per il testosterone il risultato era simile in quanto i valori più alti venivano registrati nei Vogatori e nei Giocatori di Pallamano. Lo studio si proponeva anche l’obiettivo la ricerca di informazioni inerenti agli effetti sul Testosterone su due differenti forme di esercizio fisico. 29 ragazzi sono stati selezionati per questa seconda parte e sono stati successivamente divisi in due sottogruppi:
1) Il primo sottogruppo formato da 9 ragazzi è stato sottoposto un programma di allenamento tipico del Body Building formato da circa sei esercizi per il tronco e per gli arti superiori stimato in 3X10RM.
2) Il secondo sottogruppo invece formato da 10 ragazzi è stato sottoposto ad un allenamento prevalentemente aerobico svolto sul tapis roulant con durata di circa 45 minuti a seduta tre volte a settimana.
3) I restanti dieci ragazzi invece andavano a formare il gruppo di controllo, il quale non ha svolto alcun esercizio fisico per tutta la durata dello studio.
La durata complessiva è stata di due mesi. I risultati hanno evidenziato come il gruppo sottoposto ad allenamento aerobico avesse degli incrementi di testosterone inferiori rispetto al gruppo sottoposto ad allenamento ad impegno prevalentemente anaerobico. Questo dato risulta essere interessante in quanto è dimostrato che il Testosterone esercita un’azione di tipo anabolizzante sullo sviluppo muscolare.
Un’ulteriore studio dal titolo The influence of intensive physical training on growth and pubertal development in athletes, sottolinea come comunque un’intensa attività fisica ha un effetto notevole su quella che è la maturazione scheletrica degli individui, portando ad un notevole ritardo dell’età ossea rispetto alla normale età cronologica. Il fattore principale che influenza la crescita degli individui è la predisposizione genetica. Crescita e maturazione sono processi complessi e la predisposizione genetica, risulta essere raggiunta, soltanto quando sono presenti condizioni favorevoli per tutta la durata del periodo di crescita. I principali fattori ambientali che possono influenzare la crescita somatica dell’individuo sono: l’alta intensità dell’esercizio fisico e la tipologia stessa del tipo di sport. L’impatto dell’allenamento sportivo sulla crescita dipende dagli effetti combinati di intensità, frequenza e durata dell’esercizio. La preparazione atletica intensiva di 18 ore settimanali è in grado di rallentare il naturale percorso di crescita. Il moderato esercizio fisico ha benefici sulla crescita in quanto risulta essere associato a benefici cardiovascolari e cambiamenti favorevoli nella composizione corporea, mentre l’intensa attività fisica può influire negativamente sulla crescita in particolare durante la pubertà. L’effetto dell’intensa attività fisica in materia di crescita e di maturazione dipende da una varietà di fattori, compreso il tipo di allenamento fisico, l’età in cui si inizia l’attività fisica e l’intensità dello stimolo allenante. Ogni sport richiede un tipo specifico di allenamento ed è caratterizzata da esigenze fisiche particolari che favoriscono un particolare somatotipo ottimale. È importante considerare il periodo di massima intensità durante il periodo di formazione sportiva. Ad esempio nelle ginnaste, il massimo sforzo fisico coincide con il periodo di sviluppo puberale, mentre in ginnasti maschi, il massimo sforzo si registra nello stadio finale dello sviluppo puberale. Il ritardo sullo sviluppo puberale e sulla maturazione scheletrica è stato osservato per lo più in sport quali la ginnastica, i balli e gli sport di resistenza. Tale ritardo risulta essere tanto maggiore quanto più risulta essere sbilanciato il rapporto tra introito calorico e dispendio energetico.
Un ulteriore studio effettuato da Georgopoulos , incentrato sulle ginnaste, evidenzia come nelle ginnaste sottoposte ad allenamenti moderati che richiedono un periodo di allenamento intorno alle 15 ore settimanali, non vengono registrati disturbi mestruali o ritardi nella maturazione sessuale. Negli atleti sottoposti invece ad un esercizio fisico intensivo si registrava uno sviluppo prepuberale prolungato ed uno sviluppo puberale spostato in età più avanzata. Sempre seguendo la letteratura scientifica nel 2013 dal titolo “Role of intensive training in the growth and maturation of artistic gymnasts” ha cercato di investigare gli effetti dell’allenamento intensivo della ginnastica artistica sugli atleti in giovane età. Lo studio si è basato su quattro fondamentali domande poste dalla Commissione Scientifica Internazionale di Ginnastica:
- Esiste un effetto negativo della pratica sportiva sulla statura adulta?
- C'è un effetto negativo sulla crescita e lo sviluppo dei segmenti corporei?
- L’allenamento può attenuare lo sviluppo puberale, in particolare, il tasso di crescita e / o la tempistica e il tempo di sviluppo?
- L’allenamento può influenzare negativamente il sistema endocrino, in particolare quegli ormoni deputati alla crescita e la maturazione puberale?
I dati raccolti per rispondere a queste domande erano notevolmente maggiori per la popolazione femminile che per quella maschile. Lo studio in base ai dati analizzati ha concluso che :
1) La ginnastica non compromette l’altezza adulta degli atleti femminili e maschili.
2) La pratica ginnica non influisce sul normale sviluppo dei segmenti ossei
3) La formazione ginnica non attenua lo sviluppo puberale
4) I dati sono insufficienti per l’analisi sul Sistema Endocrino
Molto interessante risulta il lavoro svolto da Quatman-Yates, Catherine C., et al, che ha cercato di investigare su come i programmi di forza specifica svolti in età adolescenziali possano influire sugli infortuni. Lo studio parte dal lavoro di numerosi studi che attestano come la crescita adolescenziale senza un corrispondente sviluppo di forza aumenti il rischio di infortuni del ginocchio. Lo studio individua nell’età pre adolescenziale il momento perfetto per l’allenamento della forza a scopo di prevenzione degli infortuni.
CONCLUSIONI
Come abbiamo letto dagli studi presi in esame, la letteratura scientifica si trova spesso in contrasto nel valutare gli effetti dello sport sullo sviluppo dei soggetti. La progressiva evoluzione dello sport e il miglioramento costante di record e annessi ha portato gli allenatori ad intensificare sempre più gli stimoli allenanti proposti ai propri atleti. L’allenamento sportivo è un processo pedagogico educativo, il quale consiste nell’organizzazione dell’esercizio fisico in quantità e intensità tale da produrre sforzi progressivamente crescenti atti a migliorare le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara. L’allenatore ha pertanto una notevole importanza nella crescita psico-fisica dell’atleta. La continua ricerca della performance e il superamento dei limiti porta allenatori e atleti a svolgere allenamenti spesso oltre il limiti. Il tecnico sportivo si trova pertanto a dover effettuare una scelta: risultati immediati ma limitati nel tempo o risultati a lungo periodo, in cui la massimizzazione del talento sportivo viene mostrato in età via via più avanzate. Anticipare i tempi e ritardare o comunque attenuare il regolare processo di sviluppo puberale potrebbe avere ripercussioni sul piano psicologico dei soggetti andando a “bruciare” un potenziale talento sportivo di lunga prospettiva per favorire dei risultati ottenuti attraverso il “tutto subito”. Bisogna prendere consapevolezza del ruolo pedagogico che lo sport possiede e compiere questa scelta nel rispetto di una sana crescita per ogni individuo. La ricerca scientifica ha ancora molto da navigare in questo campo. Capire bene e a fondo l’influenza dello sport sullo sviluppo potrebbe portare alla massimizzazione della performance e a prolungare il relativo rendimento di ogni singolo atleta.
A cura del Dott. Umberto Li Vigni
BIBLIOGRAFIA
- Georgopoulos, Neoklis A., et al. "The influence of intensive physical training on growth and pubertal development in athletes." Annals of the New York Academy of Sciences 1205.1 (2010): 39-44.
- Tsolakis, Charilaos, et al. "The influence of exercise on growth hormone and testosterone in prepubertal and early-pubertal boys." HORMONES-ATHENS- 2 (2003): 103-112.
- Malina, Robert M., et al. "Role of intensive training in the growth and maturation of artistic gymnasts." Sports Medicine 43.9 (2013): 783-802.
- Quatman-Yates, Catherine C., et al. "A longitudinal evaluation of maturational effects on lower extremity strength in female adolescent athletes." Pediatric physical therapy: the official publication of the Section on Pediatrics of the American Physical Therapy Association 25.3 (2013): 271.