L'attività fisica può essere considerata il “farmaco” specifico per combattere l'ipocinesia e i fattori di rischio metabolico ad essa collegati, ma al pari del farmaco deve essere dosata, personalizzata, e verificata nell'efficacia, oltre alla cautela di tenere in debito conto eventuali rischi, relativi alle condizioni di base del paziente, e i rischi e/o effetti collaterali derivanti dalla pratica dell’attività fisica stessa. L'indicazione a prescrivere l'attività motoria come medicina, con l'obiettivo di ridurre il dosaggio e l'impiego di molti farmaci e di prevenire le malattie da inattività, fa parte di programmi nazionali lanciati sia in USA dall'American College of Sport Medicine (ACSM), sia in Italia dalla Società Italiana Medici Generici (SIMG) ed è un obiettivo condiviso...leggi l'articolo